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Sotto a chi tocca! (1972)

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Sotto a chi tocca! (1972)



Regia/Director: Gianfranco Parolini [Frank Kramer]
Soggetto/Subject: Renato Izzo, Gianfranco Parolini
Sceneggiatura/Screenplay: Renato Izzo, Gianfranco Parolini
Interpreti/Actors: Dean Reed (Straccio), Ignazio Spalla [Pedro Sánchez] (Pietro), Aldo Canti [Nick Jordan] ("Gatto mammone"), Salvatore Borgese [Sal Borgese] (Bitonto), Fanny Sakantanis (Hazel), George Wang (Koyo, lanciatore di sfere), Mario Brega ("Fregonese", il tiranno), Marcello Di Falco (Gastaldo, servo castrato del "Fregonese"), Janos Bartha (capoposto), Franco Ukmar (capitano delle guardie), Ermelinda De Felice [Linda De Felice] (nutrice), Carlo Tamberlani (priore convento), Nicoletta Elmi (piccola Mery), Salvatore Billa ("Siriano"), Manuel Serrano (Murieta), Tony Corti, Giuseppe Mattei [Pino Mattei], Anna Maria Dossena, Tony Norton, Tessa Passante, Ada Pometti, Carla Mancini, Attilio Severini, Armando Bottini, Jean Claude Jabès, Giuliana Farnese, Daniela Halbritter, Pietro Torrisi
Fotografia/Photography: Sandro Mancori
Musica/Music: Sante Maria Romitelli
Costumi/Costume Design: Lucia Pellegrino
Scene/Scene Design: Claudio De Santis
Montaggio/Editing: Rino Avantario
Suono/Sound: Fiorenzo Magli
Produzione/Production: Futuramik, I.F.C. - International Film Company
Distribuzione/Distribution: Metro Goldwyn Mayer
censura: 61008 del 19-09-1972
Altri titoli: Vier fröhliche Rabauken, Besos para ella... puñetazos para todos
Trama: Siamo in pieno seicento. "Straccio" e i suoi amici - Bitonto, Pietro e Gattomammone - mettono in opera i più svariati espedienti per sbarcare il lunario. In realtà sono ladri di polli. Ma Straccio vuol fare le cose più in grande: togliere ai ricchi per donare ai poveri. La prima parte del programma piace agli amici; la seconda parte... meno. Comunque sia, l'obiettivo è Fregonese: un furfante ricchissimo, che si è invaghito di Hazel, la tiene chiusa nel suo castellaccio, la rispetta e la vuole sposare. Ma Hazel ama, riamata, Straccio; e lo aiuterà a strappare all'avido Fregonese il segreto, gelosamente custodito, del suo tesoro. Non senza, naturalmente, inenarrabili peripezie, duelli, disfide tipo "I sette a Tebe", assalti e scontri granguignoleschi: tutto, però, senza spargere una goccia di sangue. La morale sarà, tuttavia, che l'oro non è tutto: anzi, a ben guardare, non è altro che fonte di mali, di corruzione, di odii e inimicizie. La felicità è in noi, e basterebbe così poco per poterla scoprire...

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