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La più bella serata della mia vita (1972)

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La più bella serata della mia vita (1972)



Regia/Director: Ettore Scola
Soggetto/Subject: opera
Sceneggiatura/Screenplay: Sergio Amidei, Ettore Scola
Interpreti/Actors: Alberto Sordi (Alfredo Rossi), Michel Simon (Zorn, procuratore), Pierre Brasseur (conte La Brunetière), Charles Vanel (Dutz, giudice-presidente), Claude Dauphin (Buisson, cancelliere), Janet Agren (Simonetta, la motociclista), Giuseppe Maffioli (Pilet), Dieter Ballmann (meccanico), Hans Ballmann (altro meccanico), Bruno Boschetti, Giorgio Ricci
Fotografia/Photography: Claudio Cirillo
Musica/Music: Armando Trovajoli
Costumi/Costume Design: Luciano Ricceri, Bruna Parmesan
Scene/Scene Design: Luciano Ricceri
Montaggio/Editing: Raimondo Crociani, Loredana Cruciani
Produzione/Production: Produzioni De Laurentiis - International Manufacturing Compa, Produzioni Cinematografiche Inter. Ma. Co., Columbia Films, Paris
Distribuzione/Distribution: C.E.I.A.D.
censura: 61548 del 13-12-1972
Altri titoli: The Most Wonderful Evening of My Life, La plus belle soirée de ma vie
Trama: Rimasto in "panne" su una strada di montagna mentre si reca in Svizzera per mettere al sicuro i suoi pochi miliardi, un disinvolto industriale di mezza età capita in un castello, abitato da un decrepito magistrato in pensione, il quale ama riunire intorno a sé alcuni illustri ex colleghi, tutti più o meno centenari, e così per gioco, tra vini e cibi pregiati, vanno "rifacendo" i più famosi processi della storia. I vegliardi accolgono amabilmente l'ospite, lo trattengono a cena e gli propongono di prestarsi a... fare da imputato. Quello accetta di buon grado anche se deve premettere che purtroppo ha ben poco da confessare: la sua vita è limpida e cristallina, un libro aperto, senza pagine segrete né zone d'ombra. Lo scherzoso processo è condotto a regola d'arte da quegli autentici maestri del diritto: e la vita del nostro eroe viene frugata, esaminata, messa a nudo fin nei particolari più insignificanti, in modo tale che ne vien fuori un'immagine perfetta dell'"homo italicus" degli anni 70. Il risultato? Il protagonista lo scoprirà il giorno dopo, quando, riparata la "panne", riprende il suo viaggio dopo aver saluto i suoi deliziosi e impagabili ospiti.

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