Mimì metallurgico ferito nell'onore (1972)
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Regia/Director: Lina Wertmüller Soggetto/Subject: Lina Wertmüller Sceneggiatura/Screenplay: Lina Wertmüller Interpreti/Actors: Giancarlo Giannini (Carmelo Mardocheo, detto Mimì), Mariangela Melato (Fiorella Meneghini detta "Fiore"), Agostina Belli (Rosalia Capuzzo, moglie di Mimì), Tuccio Musumeci (Pasquale), Elena Fiore (Amalia Finocchiaro), Ignazio Pappalardo (Masmaro 'Ntoni), Turi Ferro (Don Calogero/Vito Tricardo/Salvatore Tricarico), Luigi Diberti (Peppino, l'amico di Mimì), Rosaria Rapisarda, Umberto Lentini, Salvatore Savasta, Andrea Maugeri, Salvatore Centamore, Sara Micalizzi, Antonio Micalizzi, Ottorino Russo, Francesco Pellegrino, Gianfranco Barra (serg. Amilcare Finocchiaro), Giovanni Cori, Giovanni Pulone, Claudio Trionfi, Livia Giampalmo (Violetta, bancarellaia) Fotografia/Photography: Dario Di Palma Musica/Music: Piero Piccioni Costumi/Costume Design: Enrico Job Scene/Scene Design: Amedeo Fago Montaggio/Editing: Franco Fraticelli Suono/Sound: Mario Bramonti Produzione/Production: Euro International Films Distribuzione/Distribution: Euro International Films censura: 59798 del 19-02-1972 Altri titoli: Mimi - in seiner Ehre gekränkt, Mimì Metallo blessé dans son honneur, Die Versuchungen des Mimi Trama: Lina Wertmuller con "Mimì metallurgico ferito nell'onore" denuncia con precisa e sottile ironia le conseguenze dell'estendersi di un progresso che soltanto apparentemente può definirsi tale. Dal suo punto di vista i danni che derivano all'uomo da una troppa rapida presa di contatto con la civiltà dei consumi, rischiano di essere superiori ai benefici che l'uomo stesso può ricavarne: proprio perché l'individuo culturalmente e umanamente è impreparato ad accettarla.
Il film, di cui Lina Wertmuller è regista, autrice e sceneggiatrice, fa perno sulla figura di un sottosviluppato siciliano - Giancarlo Giannini - che, percepisce il lievito della protesta contro un ordine costituito che si fonda sul sopruso e sull'ignoranza. Questo lievito lo spinge - a tutela della propria pelle - a cambiare aria ed a risalire al nord della ricerca e di un lavoro e di una possibilità migliore di vita. Ma Mimì non è preparato ad assorbire le idee nuove, le sollecitazioni e le suggestioni per lui inedite di un ambiente tanto diverso da quello della Sicilia natìa. Apparentemente s'inserisce nel lavoro e nella politica del grande Nord Industriale, ma il suo fondo rimane oscuro. E nei momenti delle decisioni, sceglie sempre la via più comoda. Gli è rimasta in fondo la paura. Così Mimì si lascia travolgere da avvenimenti più grandi di lui.
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