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La folie des grandeurs [La mania di grandezza] (1971)

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La folie des grandeurs [La mania di grandezza] (1971)



Regia/Director: Gérard Oury
Soggetto/Subject: Gérard Oury, Marcel Jullian, Danielle Thompson, Alessandro Continenza
Sceneggiatura/Screenplay: Gérard Oury, Marcel Jullian, Danielle Thompson, Alessandro Continenza
Interpreti/Actors: Yves Montand, Louis de Funès, Alice Sapritch, Karin Schubert, Alberto de Mendoza, Gabriele Tinti, Leopoldo Trieste, Venantino Venantini, Salvatore Borgese
Fotografia/Photography: Henri Decaë
Musica/Music: Michel Polnareff
Scene/Scene Design: Georges Warkhévitch
Montaggio/Editing: Albert Jurgenson
Produzione/Production: Mars Film Produzione, Coral P.C., Madrid, Paramount-Orion Filmproduktion, München, Gaumont International, Paris
Distribuzione/Distribution: Cinema International Corporation
censura: 59512 del 29-12-1971
Altri titoli: La mania di grandezza, Delirios de grandeza, Die Dummen Streiche der Reichen, Delusions of Grandeur
Trama: Siamo alla corte di Madrid nel diciassettesimo secolo. Tra i grandi di Spagna intriganti, cortigiani, ministri corrotti, spicca l'avidità di Don Salluste de Bazan, che con periodiche incursioni fiscali taglieggia esosamente i suoi sudditi; anche se il suo servo, l'astuto Blaze, provvede a restituire il maltolto. La sete di potere di Don Salluste non conosce limiti, egli vagheggia di imparentarsi con la regina, farnetica addirittura la successione al trono. Finché un giorno la giovane Asburgica, accusando l'avido ministro di aver sedotto una delle sue ancelle, lo spoglia di tutte le ricchezze e gli impone l'esilio. Salluste escogita un piano di autoriabilitazione. Rintracciato Don Cesare, suo nipote, fuorilegge che vive alla macchia, gli propone di sedurre la regina. Fatto che egli denuncerà al re con na lettera provocandone il ripudio della consorte ed il suo ritorno al potere. Ma Don Cesare non accoglie tali proposte e Don Salluste lo fa catturare e spedire in una prigione. Più accondiscendente si mostra lo scaltro servo Blaze che Don Salluste, travestito da donna per sottrarsi a rappresaglie, ritrova e quindi ammaestra alla maniera di corte onde spacciarlo come Don Cesare, suo nipote. Durante la cerimonia della destituzione di Don Salluste avviene un attentato al re ma la prontezza di Blaze, creduto e presentato a tutti come Don Cesare, evita la riuscita dell'attentato. Grato di questo gesto il re lo nomina suo fedelissimo. Ma l'equivoco sarà presto chiarito ed i due finiranno in prigione al posto del vero Don Cesare.

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