Camorra (1972)
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Regia/Director: Pasquale Squitieri Soggetto/Subject: Pasquale Squitieri Sceneggiatura/Screenplay: Pasquale Squitieri Interpreti/Actors: Fabio Testi (Tonino Russo), Jean Seberg (Luisa), Raymond Pellegrin (commendator Capece), Lilla Brignone (madre di Tonino), Charles Vanel (De Ritis), Germana Carnacina (Anna), Enzo Cannavale (sciancato), Ugo D'Alessio (padre di Tonino), Salvatore Puntillo, Paul Müller (onorevole), Enzo Turco (Silverio), Alberto Farnese, Nino Vingelli, Renato Chiantoni, Guido Lollobrigida, Marcello Filotico, Benito Artesi, Mirella Mereu, Anna Zinneman, Sergio Serafini, Orazio Stracuzzi, Giovanni Guerrieri, Enzo Turco, Francesco D'Adda, Leopoldo Mastelloni Fotografia/Photography: Giulio Albonico Musica/Music: Manuel De Sica Costumi/Costume Design: Rosalba Menichelli Scene/Scene Design: Fabrizio Frisardi Montaggio/Editing: Daniele Alabiso Suono/Sound: Angelo Amatulli Produzione/Production: Mondial Te.Fi. - Televisione Film, Europa Films, Paris, Parafrance, Paris Distribuzione/Distribution: Titanus censura: 60809 del 08-08-1972 Altri titoli: Les tueurs à gages, Camorra Trama: All'uscita di Poggioreale Tonino Russo ritrova nel suo rione il guappo che aveva sfregiato e per il quale era finito dentro. Mario Capece, un camorrista, gli offre un lavoro apparentemente onesto: la distribuzione della carne in città. In effetti, si tratta di imporre carne proveniente dai propri mattatoi. Anche per altre circostanze, finisce così con il trovarsi legato a doppio filo con Capece. Questi, tra l'altro, gli fa assumere il controllo di bische clandestine. Nel corso di uno scontro, Tonino Russo rimane ferito: per questo i camorristi lo accolgono come un eroe. Ora, desideroso di giocare carte sempre più grandi, riesce a scovare a Capri, nella sua villa, De Ritis: il capo della camorra. Sta per ucciderlo, ma ci ripensa nonostante che un gorilla reagisca violentemente. Tonino Russo non si perde d'animo: raggiunge De Ritis nella sua villa sul Vesuvio per farla finita con lui una volta per sempre. All'arrivo della polizia si arrende, convinto che i delinquenti non sono degli eroi ma uomini più sfortunati degli altri. |
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