Morte a Venezia (1971)
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Regia/Director: Luchino Visconti Soggetto/Subject: opera Sceneggiatura/Screenplay: Luchino Visconti, Nicola Badalucco Interpreti/Actors: Dirk Bogarde (Gustav Von Aschenbach), Silvana Mangano (madre di Tadzio), Romolo Valli (direttore "Hotel de Bains"), Mark Burns (Alfried), Nora Ricci (governante di Tadzio), Marisa Berenson (moglie di Gustav), Carole André (Esmeralda), Björn Andresen (Tadzio), Leslie French (agente della "Cook"), Franco Fabrizi (barbiere), Bill Vanders, Marco Tulli (uomo svenuto in stazione), Sergio Garfagnoli (Jasciu), Luigi Battaglia (vecchio travestito sulla nave), Antonio Apicella (girovago), Marcello Bonini (nobile alla festa Hotel), Carlo Cristofoletti (impiegato Hotel), Dominique Darel (turista inglese), Mirella Pompili (cliente Hotel), Masha Predit (turista russa) Fotografia/Photography: Pasqualino De Santis Musica/Music: Gustav Malher Costumi/Costume Design: Piero Tosi Scene/Scene Design: Ferdinando Scarfiotti Montaggio/Editing: Ruggero Mastroianni Produzione/Production: Alfa Cinematografica (1962), P.E.C.F., Paris Distribuzione/Distribution: Dear International censura: 57764 del 27-02-1971 Altri titoli: Death in Venice, Mort à Venise, Tod in Venedig, Muerte en Venecia Trama: Gustav Aschenbach, un compositore e direttore d'orchestra, è in viaggio di piacere a Venezia. Nel salone dell'Hotel des Bain al Lido, osserva casualmente i frequentatori, quando il suo sguardo si pone su una famiglia polacca composta dalla madre, tre figlie una governante e un bel fanciullo quattordicenne, Tadzio.
L'aria pesante e il cielo di piombo di Venezia cominciano a deprimerlo, è invaso dai ricordi, e soprattutto si sente infatuato di Tadzio. Decide di lasciare Venezia. Tuttavia si attarda a colazione nella speranza di vedere apparire il giovane nella sala da pranzo.
Quando alla stazione viene a sapere che per sbaglio i suoi bagagli sono stati spediti a Como, se ne rallegra, perché dovrà rinunciare, almeno per il momento, a partire e potrà prolungare la sua permanenza in compagnia del giovinetto. Ma a Venezia improvvisamente scoppia il colera, che sulle prime taciuto dalle autorità, per paura di compromettere il turismo, mieterà vittime sia tra i veneziani sia tra i turisti. Anche Aschenbach ne sarà contagiato, e morente sarà assistito solamente dal cinico Tadzio.
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