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Mio padre, monsignore (1971)

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Mio padre, monsignore (1971)



Regia/Director: Antonio Racioppi
Soggetto/Subject: opera
Sceneggiatura/Screenplay: Gino Capone, Antonio Racioppi
Interpreti/Actors: Lino Capolicchio (Carlo Alberto Maggiolino), Giancarlo Giannini (Oreste), Barbara Bach (Chiara), Patrizia Valturri (Maria Antonia), Marisa Merlini (Tosca), Gastone Moschin (don Alvaro), Minnie Minoprio, Teodoro Corrà [Doro Corrà] (zuavo), Rosalba Neri (Bianca), Guido Lollobrigida [Lee Burton] (Odeschi), Cristina Josani, Giovanni De Grazia, Gianni Pallavicino, Attilio Tosato, Matilde Antonelli, Bruno Arié, Ezio Busso, Damiano Mazza, Mimmo Poli, Lorenzo Piani, Alessandro Perrella, Galliano Sbarra
Fotografia/Photography: Luciano Trasatti
Musica/Music: Franco Bixio
Costumi/Costume Design: Giorgio Desideri
Scene/Scene Design: Arrigo Equini
Montaggio/Editing: Bruno Mattei
Suono/Sound: Pasquale Rotolo
Produzione/Production: Prestano Cinematografica
Distribuzione/Distribution: P.A.C.
censura: 58289 del 25-05-1971
Altri titoli: Mi padre el señor cura
Trama: A pochi giorni dalla presa di Roma nel 1870 alcuni bersaglieri sono attendati sotto le mura in attesa dell'azione. Il Bersagliere Carlo Alberto, presunto figlio naturale del Re Vittorio Emanuele II, e Orlando, giovane garzone che vive alle spalle di Tosca matura padrona dell'osteria di Vignarossa, si incontrano. Ben presto tra i due nasce una fraterna amicizia determinata dal fatto che entrambi non sono stati riconosciuti dai rispettivi padri. Orlando, alla ricerca di una sistemazione, incontra un Monsignore, e crede di ravvisare in questi il prelato che tanti anni prima lo aveva generato. L'equivoco viene chiarito e Orlando si ritrova privo e di padre e di sistemazione, ed è costretto a tornare da Tosca, che precedentemente lo aveva scacciato. Carlo Alberto, assente Orlando, allaccia una relazione segreta con la sorella di questi, Chiara, fuggita dall'attacco a Roma cui Carlo Alberto partecipa privo dei pantaloni, che Orlando preso dall'ira gli ha strappato di dosso. Roma è presa. L'Italia ha la sua capitale. Carlo Alberto non si fa vivo e Chiara e Orlando lo credono morto, invece è stato solo punito per aver partecipato alla battaglia in mutande. Carlo Alberto decide di farsi riconoscere dal re, quale figlio. Purtroppo i risultati del colloquio con il re sono deludenti. Occasionalmente Carlo Alberto ascolta dei discorsi di alcuni papalini, che scambiatolo per una spia lo condannano a morte. Orlando ignaro dell'accaduto, si reca "fuori porta" dove aveva appuntamento con il suo amico e lo trova gravemente ferito. Orlando nel tentativo di portare soccorso all'amico, lo carica sulle spalle e si dirige verso Roma inveendo contro tutti i potenti e contro la sfortuna dei poveri. Ma Carlo Alberto non sente più le parole dell'amico; ormai fa parte di un'altra realtà.

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