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Confessione di un commissario di polizia al Procuratore della Repubblica (1971)

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Confessione di un commissario di polizia al Procuratore della Repubblica (1971)



Regia/Director: Damiano Damiani
Soggetto/Subject: D. Damiani, Fulvio Gicca Palli
Sceneggiatura/Screenplay: D. Damiani, Salvatore Laurani
Interpreti/Actors: Franco Nero (dr. Traiani, sost. procur.della Repubblica), Martin Balsam (commissario Giacomo Bonavia), Marilù Tolo (Serena Lipuma), Claudio Gora (giudice Malta), Arturo Dominici (avv. Canistraro), Michele Gammino (agente Gammino), Luciano Catenacci [Luciano Lorcas] (Ferdinando Lomunno), Giancarlo Prete (sindacalista Rizzo), Adolfo Lastretti (Michele Lipuma), Nello Pazzafini (detenuto), Calisto Calisti (Callisto, un sicario), Wanda Vismara (cameriera di Traini), Adele Modica (Linda Paladino), Dante Cleri (usciere commissariato), Roy Bosier (Giuseppe Lascatelli), Giancarlo Badessi (onorevole), Filippo De Gara (commendator Nicola), Giuseppe Alotta (detenuto), Paolo Cavallina (funzionario), Gualtiero Rispoli (questore), Sergio Serafini, Pina Lo Prato, Ugo Savona, Luigi Ursi, Rosario Rosone, Bruno Boschetti, Vincenzo Norvese, Franco Tranchina, Giancarlo Palermo
Fotografia/Photography: Claudio Ragona
Musica/Music: Riz Ortolani
Costumi/Costume Design: Umberto Turco
Scene/Scene Design: Umberto Turco
Montaggio/Editing: Antonio Siciliano
Suono/Sound: Francesco Groppioni
Produzione/Production: Euro International Films, Explorer Film '58
Distribuzione/Distribution: Euro International Films
censura: 57969 del 26-03-1971
Altri titoli: Confessions of a Police Captain, Confession d'un commissaire de police au Procureur de la Rép, Der Clan, der seine Feinde lebendig einmauert
Trama: Un criminale, Ferdinando Lomunno, riesce sempre a sfuggire la punizione grazie alla protezione di personaggi potenti del mondo degli affari e della politica, ai quali è legato da equivoci interessi. Nemico di Lomunno è il Commissario di polizia Giacomo Bonavia, in odio per vecchi rancori. Per tre volte con tre diverse imputazioni Bonavia ha arrestato Lomunno, ma per tre volte le sotterranee complicità di cui il malvivente gode, gli hanno permesso di uscire assolto dai tribunali. Bonavia, esasperato decide di farlo fuori, servendosi di un pazzo omicida nemico mortale di Lomunno. Ma al mortale appuntamento Lomunno non c'è, ma ci sono tre suoi sicari. Avviene un massacro nel quale tutti e quattro perdono la vita. A questo punto entra il scena il giudice Traini, un giovane magistrato pupillo del Procuratore della Repubblica. Dalle indagini Traini conclude, un po' frettolosamente, la complicità del commissario, ma non ha prove sostanziali per incriminarlo. A sua volta il Commissario, vedendosi preso di mira dal magistrato, ne deduce che il sostituto procuratore è in collisione con gli ambienti criminali. Da qui prende vita il conflitto, nel quale non trionferà la giustizia.

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