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Splendori e miserie di Madame Royale (1970)

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Splendori e miserie di Madame Royale (1970)



Regia/Director: Vittorio Caprioli
Soggetto/Subject: Vittorio Caprioli, Enrico Medioli, Bernardino Zapponi
Sceneggiatura/Screenplay: Vittorio Caprioli, Enrico Medioli, Bernardino Zapponi
Interpreti/Actors: Ugo Tognazzi (Alessio), Maurice Ronet (commissario di polizia), Vittorio Caprioli ("Bambola di Pekino"), Jenny Tamburi (Mimmina), Maurizio Bonuglia (Pino Rinotti), Compagnia dei Legnanesi, Jon Gray, Piero Nistri, Gianni Solaro, Carlotta Mea, Simonetta Stefanelli (detenuta evasa con Mimmina), Tino Boriani, Ferdinando Murolo (Riccardo), Stefano Cattarossi, Dominik Morawski, Mirko Baiocchi, Vilma Piergentili, Luciano Bonanni (Nunzio), Eddy Nogaro, Dante Fenenziani, Doriddo Berti, Lucio Sportelli, Paola Natale, Angela Colucci, Gianni Baghino, Albino Morandin, Enzo Spitaleri, Dante Cleri, Elvira Cortese (cuoca trattoria), Felice Musazzi (travestito), Antonio Barlocco (travestito), Mario Mandalari
Fotografia/Photography: Giuseppe Rotunno
Musica/Music: Fiorenzo Carpi
Costumi/Costume Design: Pier Luigi Pizzi
Scene/Scene Design: Pier Luigi Pizzi
Montaggio/Editing: Ruggero Mastroianni
Suono/Sound: Fiorenzo Magli
Produzione/Production: Mega Film, S.N.C. - Société Nouvelle de Cinématographie, Paris
Distribuzione/Distribution: Panta Cinematografica
censura: 56816 del 15-09-1970
Altri titoli: Que fais-tu grande folle?
Trama: "Madame Royale" è Alessio, un corniciaio omosessuale che trascorre una vita tranquilla e arriverebbe felicemente all'età tarda, se non avesse allevato, con cuore "materno", una bimbetta che, purtroppo, ha preso poi una cattiva strada, diciamo peggiore di quella di Alessio - Madame Royale. Il corniciaio, con i suoi travestimenti e gli innocui balli, trascorrerebbe la vita che ama, senza grandi scosse, né grandi dolori; solo che, per proteggere la ragazza finita in un grosso impiccio, per aiutarla ad uscire da una vita equivoca nella quale ella invece continuerebbe a sguazzare felice, Alessio si trasforma in confindente della polizia. E come tale è odiato da chi lo conosce e da chi non lo ha mai visto, finché un'ultima confidenza non gli costa la vita. Un Tognazzi insostituibile nel ruolo, anche per le ben curate truccature, e una storia malinconica che commuove, pur se tenuta sul filo della satira.

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