Djavolja kicma [La spina dorsale del diavolo] (1970)
Torna indietro Djavolja kicma [La spina dorsale del diavolo] (1970)
Regia/Director: Niska Fulgozi, Burt Kennedy Soggetto/Subject: Massimo D'Avack, Stuart J. Byrne, William H. James Sceneggiatura/Screenplay: Massimo D'Avack, Clair Huffaker Interpreti/Actors: Bekim Fehmiu (capitano Caleb Victor), Richard Crenna (magg. Wade Brown), Ricardo Montalban (Natchai), Brandon De Wilde (tenente Ferguson), Ian Bannen (cap. Crawford), Slim Pickens (serg. Tattinger), Woody Strode (Jackson), Albert Salmi (Schmidt), Fausto Tozzi (Orozco), Mimmo Palmara (Mangus Durango), John Alderson (O'Toole), Doc Greaves (Scott), Lucio Rosato (Jed), Larry Stewart (John Robinson), Gianni Vannicola (Jeff), Roberto Simmi (Justin), Giancarlo Zampetti (apache), Manfredo Giusto (un ragazzo apache), Patrick Wayne (Bill Robinson), John Huston (Miles), Chuck Connors (Reynolds) Fotografia/Photography: Aldo Tonti Musica/Music: Piero Piccioni Costumi/Costume Design: Elio Micheli Scene/Scene Design: Mario Chiari Montaggio/Editing: Frank Santillo Suono/Sound: Jerry Hambling, Rocco (Roy) Mangano Produzione/Production: Dino De Laurentiis Cinematografica, Heritage, New York, Jadran Film, Zagreb Distribuzione/Distribution: Cinema International Corporation censura: 57060 del 15-10-1970 Altri titoli: The Deserter, Die Höllenhunde, La spina dorsale del diavolo Trama: Il capitano Carter ha una violenta discussione col maggiore Brown, del quale non approva i metodi di guerra, e arriva a sparargli contro, ferendolo. Costretto a disertare, conduce per anni una spietata guerriglia personale contro gli indiani, comandati da Durango, il quale si è accampato, come in una fortezza, dietro la Spina dorsale del Diavolo, una catena d'impervie montagne. Il generale Miles, convinto che Carter sia l'unico uomo capace di sgominare gli Apaches, lo fa convocare e gli affida un gruppo di soldati da addestrare alla guerriglia. Brow protesta, ma gli viene imposto di unirsi al gruppo, agli ordini di Carter. Dopo una marcia estenuante, che vede Brown ai limiti del collasso, Carter aggira il rifugio di Durango e piomba dall'alto sugli Apaches. E' un massacro, dal quale nessun indiano esce vivo. Lo stesso Durango viene ucciso da Carter. Questi, con i pochi superstiti tra cui Brown, rientra nel Forte, ove l'attende un inviato del governo di Washington: Carter, già accusato di diserzione, dovrà essere giudicato da una Corte marziale. Ma è proprio Brown - che aveva provocato l'inchiesta - a salvarlo. "Carter è morto - dice - durante la battaglia con gli indiani. Non c'è più luogo per alcun processo". |
Questo sito utilizza cookie tecnici propri e di terze parti al fine di migliorare la navigazione Per maggiori informazioni visita la nostra privacy policy. | Accetto i cookies di questo sito, non mostrare la informativa. OK | |
|