La pacifista (1970)
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Regia/Director: Miklós Jancsó Soggetto/Subject: Giovanna Gagliardo Sceneggiatura/Screenplay: Giovanna Gagliardo, Gyula Hernady, Mjklós Jancsó Interpreti/Actors: Monica Vitti (Barbara), Pierre Clémenti (sconosciuto), Daniel Olbrychsky (straniero), Peter Pasetti (commissario), Piero Faggioni (Piero), Gino Lavagetto (Carlo), Sergio Tramonti, Ottavio Fanfani, Cristiano Minellono, Jean-Pierre D'Artois, Daniel Pommereulle, Luigi Pignatelli, Riccardo De Stefanis, Francesco Carnelutti, Yvon Taylor, Baby Sun, Joszef Madaras (uomo con gli occhi neri) Fotografia/Photography: Carlo Di Palma Musica/Music: Giorgio Gaslini Costumi/Costume Design: Luca Sabatelli Scene/Scene Design: Piero Poletto Montaggio/Editing: Alberto Moro Suono/Sound: Amedeo Casati Produzione/Production: Cinematografica Lombarda, O.C.F., Paris, Neue Emelka, München Distribuzione/Distribution: King censura: 57443 del 30-12-1970 Altri titoli: A pacifista Trama: Angela, una bella giornalista televisiva, è da più tempo infastidita da uno sconosciuto, la sera quando torna a casa. La sua vita piena di lavoro e di amicizie, non riesce a colmare quel senso di solitudine che molto spesso la notte l'assale. Ora questo sconosciuto che passa le nottate sotto la sua casa con il viso rivolto verso la sua finestra la intimidisce. La cosa si ripete per notti facendo aumentare sempre più il senso di disagio di Angela, che comincia ad aver paura. Una sera rientrando a casa lo sconosciuto tenta di aggredirla, Angela presa dal panico fugge al vicino commissariato e denuncia il fatto. Alle tre viene riaccompagnata a casa da una pattuglia della polizia, ma non c'è nessuno questa volta ad attenderla. Il giorno seguente al commissariato viene fermato un giovane rispondente alla descrizione fornita da Angela, è lui, ma al momento del riconoscimento, lei volutamente non lo identifica, la vista del giovane la sorprende, ne è intenerita. Per molto tempo la sera di Angela sarà sciatta, quel senso di paura che la invadeva, ora la ha abbandonata, ma quando si è soli anche la paura costituisce una accettabile novità. Angela sogna ad occhi aperti, sogna ciò che farebbe con il giovane sconosciuto, con un uomo con cui condividere una casa.
Un giorno i suoi sogni sembrano avverarsi, il giovane sconosciuto è lì, davanti al portone ad aspettarla. Non una parola, non un gesto, tutto si svolge come se fosse stato provato e riprovato, lui sale, entra nel suo appartamento, si fa un bagno, prende un accappatoio. Angela per la prima volta crede di amare, abbraccia freneticamente il giovane, che si lascia abbracciare, immobile, passivo, leggermente patetico. Le sue mani salgono lungo la schiena di Angela, salgono fino alle spalle, fino al collo, e stringono, stringono sempre più forte. Ora l'uomo è quello che è, e le sue intenzioni erano chiare, ovvie...
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