Il giardino dei Finzi Contini (1970)
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Regia/Director: Vittorio De Sica Soggetto/Subject: opera Sceneggiatura/Screenplay: Ugo Pirro, Vittorio Bonicelli Interpreti/Actors: Lino Capolicchio (Giorgio), Dominique Sanda (Micol Finzi-Contini), Fabio Testi (Giampaolo Malnate), Romolo Valli (padre di Giorgio), Helmut Berger (Alberto, fratello di Micol), Camillo Casarei (Ermanno Finzi-Contini), Inna Alekseieff (Regina, nonna Harton-Herrera), Katina Morisani (Olga Finzi-Contini), Barbara Leonard Pilavin (madre di Giorgio), Michel Berger (studente tedesco), Ettore Geri (maggiordomo dei Finzi-Contini), Raffaele Curi (Ernesto, fratello di Giorgio), Gian Paolo Duregon (Bruno Lattes), Marcella Gentile (Fanny), Cinzia Bruno (Micol bambina), Alessandro D'Alatri (Giorgio bambino), Franco Nebbia (prof. De Marchis), Edoardo Toniolo (direttore biblioteca), Camillo Angelini Rota (Ermanno Finzi-Contini), Katina Viglietti (Olga, moglie di Ermanno) Fotografia/Photography: Ennio Guarnieri Musica/Music: Manuel De Sica Costumi/Costume Design: Giancarlo Bartolini Salimbeni Scene/Scene Design: Giancarlo Bartolini Salimbeni Suono/Sound: Massimo Loffredi, Max Galisky Montaggio/Editing: Adriana Novelli Produzione/Production: Documento Film, CCC Filmkunst, Berlin Distribuzione/Distribution: Titanus censura: 57193 del 10-11-1970 Altri titoli: Le jardin des Finzi-Contini, The Garden of the Finzi-Contini, Der Garten der Finzi Contini Trama: Ferrara, gli anni che preludono alla seconda guerra mondiale. E' in atto la persecuzione razziale, e la famiglia Finzi Contini, immagine tipica dell'alta e raffinata borghesia ebraica, ne sarà toccata e sconvolta. Fulcro della vicenda è Micol, ragazza moderna che sente approssimarsi la catastrofe e cerca disperatamente di vivere, anche a costo di soffocare i principi di una rigorosa educazione. Accanto a lei Alberto, il fratello teneramente amato, predestinato alla morte; e poi David, l'amico d'infanzia troppo debole e impari agli avvenimenti; e poi Malnate, un amico occasionale vigoroso, violento, progressista. Sarà lui a decidere il corso della vita di Micol.
La Ferrara degli anni Trenta fa da sfondo a questo affresco di una società in via di sfaldamento.
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