Una su 13 (1969)
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Regia/Director: Nicolas Gessner, Luciano Lucignani Soggetto/Subject: Nicolas Gessner, Lucia Drudy Demby, Antonio Altoviti Sceneggiatura/Screenplay: Nicolas Gessner, Lucia Drudy Demby, Antonio Altoviti Interpreti/Actors: Vittorio Gassman (Mario), Sharon Tate (Pat), Orson Welles (Markan), Ottavia Piccolo (Stefanella De Seta), John Steiner (Stanley Duncan), Gregoire Aslan (psichiatra), Tina Brooke Taylor (Jackye), Catana Cayetano (Veronique), Marzio Margine (Pasqualino), Vittorio De Sica (De Seta), Mylène Demongeot (Judy), Terry-Thomas (Albert), Claude Berty (Umberto), Michèle Borelli (Rosy), Sandro Dori (un avvocato), Antonio Altoviti (Greenwood), Alfred Thomas (funzionario Ambasciata), Alfredo Colzi, Corrado Olmi, Mirella Panfili, Jole Marinelli, Luigi Bonos, Piero Gerlini, Edda Albertini, Mimmo Poli (maggiordomo dei De Seta), Tom Felleghi, Maurizio Fiorini Fotografia/Photography: Giuseppe Ruzzolini Musica/Music: Carlo Rustichelli Costumi/Costume Design: Franco Carretti Scene/Scene Design: Piero Poletto Montaggio/Editing: Giancarlo Cappelli Suono/Sound: Aldo De Martino Produzione/Production: Compagnia Cinematografica e Finanziaria (C.E.F.), C.O.F.C.I., Paris Distribuzione/Distribution: Italian International Film censura: 54615 del 30-09-1969 Altri titoli: 12+1, 12+1, Zwölf plus eins, Twelve Plus One Trama: Tredici sedie, pieghevoli esemplari dell'800 inglese, sono l'unica eredità d'una zia eccentrica a un babiere italo-americano non troppo amato dalla sorte. Sembrerebbe nulla, ma in una delle tredici (ma quale?), ci sono nascoste ben 100.000 sterline. Va da sé che il nostro eroe tenterà tutto per tutto per venirne in possesso, compresi i più avventurosi inseguimenti dagli USA a Londra, a Parigi, all'Italia. E alla fine il destino gli serberà una piacevole sorpresa: la buona stella finalmente gli sorriderà, anche se non per merito della tredicesima sedia.
La trovata finale è l'ultima, ma non la meno piacevole, in un paniere di amenità, di equivoci, di trovate, di "gags", che accompagnano Gassman nella sua indomita corsa alla ricerca del tesoro. Spicca nel film, sempre ameno, un momento magico: quello dedicato alla favolosa bravura comica di Welles nei panni di un guitto del teatro dell'orrore.
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