Porcile (1969)
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Regia/Director: Pier Paolo Pasolini Soggetto/Subject: Pier Paolo Pasolini Sceneggiatura/Screenplay: Pier Paolo Pasolini Interpreti/Actors: Pierre Clémenti (cannibale), Franco Citti (secondo cannibale), Ninetto Davoli, Luigi Barbini (due giovani), Jean-Pierre Léaud (Julian), Anne Wiazemsky (Ida), Alberto Lionello (Klotz), Margherita Lozano (frau Bertha Klotz), Ugo Tognazzi (Herdhitze), Marco Ferreri (Hans Gunther), Ninetto Davoli (Maracchione), Sergio Elia (un domestico) Fotografia/Photography: Tonino Delli Colli, Armando Nannuzzi, Giuseppe Ruzzolini Musica/Music: Benedetto Ghiglia Costumi/Costume Design: Danilo Donati Scene/Scene Design: Danilo Donati Montaggio/Editing: Nino Baragli Suono/Sound: Alberto Salvatori Produzione/Production: I Film dell'Orso, I.N.D.I.E.F. - Internazionale Nembo Distribuzione Importazio, IDI Cinematografica, C.A.P.A.C., Paris Distribuzione/Distribution: I.N.D.I.E.F. censura: 54471 del 27-08-1969 Altri titoli: Pigsty, Porcherie, Der Schweinestall, Primo episodio, Secondo episodio Trama: Due sono i film che coesistono in questa penultima fatica cinematografica del regista-attore-poeta-scrittore PPP (l'ultima è la Medea-Callas). L'uno è il racconto di una comunità orrida ambientata negli anni cupi del Medioevo, che sulle pendici desolate di un vulcano si ciba delle carni dei viandanti in un impeto di rifiuto totale del mondo. Verranno presi, uomini e donne, con un tranello dai soldati, e dati in pasto ai cani randagi. L'altro è ambientato ai giorni nostri ed è una sorta di apologo sulla società contemporanea con particolare riferimento alla realtà tedesca. Due capitalisti si potrebbero distruggere a vicenda perché a conoscenza entrambi dei "segreti" di ciascuno di loro: il primo ha un figlio che ama i porci, il secondo è stato un criminale di guerra. La cosa migliore dunque è allearsi: uniti si è più forti e si soffocano i mormorii. Ma il giovane verrà divorato dai porci. Dice Pasolini: "La società divora i suoi figli. I figli devono essere obbedienti e basta". |
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