Medea (1969)
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Regia/Director: Pier Paolo Pasolini Soggetto/Subject: Pier Paolo Pasolini Sceneggiatura/Screenplay: Pier Paolo Pasolini Interpreti/Actors: Maria Callas (Medea), Giuseppe Gentile (Giasone), Massimo Girotti (Creonte), Laurent Terzieff (centauro Chirone), Margareth Clémenti (Glauce, figlia di Creonte), Sergio Tramonti (Apsirto, fratello di Medea), Luigi Barbini (un argonauta), Anna Maria Chio (nutrice), Paul Jabara, Gerard Weiss, Gian Paolo Duregon, Luigi Masironi, Michelangelo Masironi, Piera Degli Esposti, Graziella Chiarcossi, Mirella Panfili, Maria Cumani Quasimodo, Giorgio Trombetti, Gianni Brandizi, Franco Jacobby Fotografia/Photography: Ennio Guarnieri Costumi/Costume Design: Piero Tosi Scene/Scene Design: Dante Ferretti Montaggio/Editing: Nino Baragli Suono/Sound: Carlo Tarchi Produzione/Production: San Marco (1955), Films Number One, Paris, Janus Film und Fernsehen, Frankfurt am Main Distribuzione/Distribution: Euro International Films censura: 55222 del 27-12-1969 Altri titoli: Medea, Medea, Medea, Medée Trama: Pasolini ritorna ai temi cari della Grecia antica, riproponendoci il mito di Giasone e dell'amore folle per Medea. Stupendo nella composizione scenografica, nei costumi, nel commento musicale, curato dal regista, il film ha il suo punto di forza nella prima interpretazione cinematografica di Maria Callas, una Medea altera e aggrottata. Il testo, tratto da Euripide è noto: Giasone è alla ricerca del Vello d'Oro che dovrebbe aiutarlo a riscattare il regno. Nella Colchide incontra Medea, figlia del re, che lo aiuta nell'impresa folgorata d'amore. Inseguita mentre fugge con l'amato, taglia a pezzi l'unico fratello disseminando il tragitto dei suoi resti per ritardare la marcia degli inseguitori. Tornato alla sua Corinto, Giasone abbandona Medea, da cui ha avuto due figli, per sposare Glauce la figlia del re Creonte, Medea si scatena: fa morire tra atroci tormenti Glauce, poi uccide i suoi stessi figli. Evidente il contrasto tra due civiltà: l'una istintiva e contadina, l'altra razionale e progredita. Contrasto che il regista accentua con evidenti riferimenti contemporanei. |
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