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Italiani! E' severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate (1969)

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Italiani! E' severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate (1969)



Regia/Director: Vittorio Sindoni
Soggetto/Subject: Aldo Bruno, Romano Migliorini, Giovan Battista Mussetto, Vittorio Sindoni
Sceneggiatura/Screenplay: Aldo Bruno, Romano Migliorini, Giovan Battista Mussetto, Vittorio Sindoni
Interpreti/Actors: Silvia Dionisio (Patrizia), Franco Acampora (Benito), Maria Rosa Sclauzero (Augusta), Stefano Torossi (Stefano detto "Garibaldi"), Patrizia De Clara (Emma), Sandro Dori (sacerdote), Silvio Noto (presentatore televisivo), Gianni Diotaiuti (Granelli), Ludovica Modugno (Anita), Dante Maggio (commendatore Ripetti), Pietro Tordi (poliziotto somoliante a Stalin), Andrea Fantasia (padre di Benito), Flora Carosella, Pia Velsi (padrona della tattoria Explorer's), Ernesto Colli (giovane invitato alla festa), Giovanni De Carlo (Marsili)
Fotografia/Photography: Ascenzio Rossi
Musica/Music: Stefano Torossi
Costumi/Costume Design: Rosanna Andreoni
Scene/Scene Design: Antonio Visone
Montaggio/Editing: Franco Attenni
Suono/Sound: Giancarlo Notari
Produzione/Production: Gamma-TV
Distribuzione/Distribution: Cineriz
censura: 53991 del 05-07-1969
Trama: Non è cosa di tutti i giorni trovare un film italiano che ironizzi sul alcuni dei sacrosanti "tabù" della nostra società: l'esercito, la polizia, il clero. E' quanto si può vedere, e sentire, nel film del giovane Sindoni che ha tra l'altro il pregio di presentare alcuni volti non ancora logorati dalla "routine" cinematografica. Benito, il protagonista, è uno studente che "contesta", ma poi da marcusiano arrabbiato diventerà un cantante di grido perfettamente integrato. Sara quello il momento in cui la giovane amichetta, fino a poco prima illibata (da lui) "perché il giovani devono far l'amore quando il mondo sarà più bello... e più giusto" si vendicherà facendolo regredire allo stato previrile con un complicato meccanismo di cordicelle. Gustosa per ritmo e dialogo particolarmente la sequenza dell'istituto di bellezza; più concettosa, con numerosi rimandi alla cronaca quotidiana, quella del sacerdote integrato nella società dei consumi.

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