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Amore e rabbia (1969)

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Amore e rabbia (1969)



Regia/Director: Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Jean-Luc Godard, Carlo Lizzani, Pier Paolo Pasolini
Soggetto/Subject: Pier Paolo Pasolini, Marco Bellocchio, Elda Tattoli, Jean-Luc Godard
Sceneggiatura/Screenplay: Carlo Lizzani, Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini, Marco Bellocchio, Elda Tattoli, Jean-Luc Godard
Interpreti/Actors: Tom Baker, Julian Beck (moribondo), Ninetto Davoli (Riccetto), Christine Guého (lei), Marco Bellocchio (professore), Giulio Cesare Castello (sacerdote), Rochelle Barbini (ragazzina), Nino Castelnuovo (lui), Adriano Aprà (chierico), Aldo Puglisi (voce di Dio), Catherine Jourdan (testimone), Milena Vukotic (infermiera), Paolo Pozzesi (testimone), Fernaldo Di Giammatteo, Romano Costa
Fotografia/Photography: Sandro Mancori, Ugo Piccone, Giuseppe Ruzzolini, Alain Levent, Ajace Parolin
Musica/Music: Giovanni Fusco, Giovanni Fusco, Giovanni Fusco, Giovanni Fusco, Giovanni Fusco, Giovanni Fusco
Scene/Scene Design: Mimmo Scavia, Mimmo Scavia, Mimmo Scavia, Mimmo Scavia
Montaggio/Editing: Franco Fraticelli
Suono/Sound: Amelio Verona
Montaggio/Editing: Roberto Perpignani
Suono/Sound: Amelio Verona
Montaggio/Editing: Nino Baragli
Suono/Sound: Amelio Verona
Montaggio/Editing: Agnès Guillemot, Roberto Perpignani
Suono/Sound: Amelio Verona
Produzione/Production: Castoro Film, Anouchka Films, Paris
Distribuzione/Distribution: Ital Noleggio Cinematografico
censura: 53834 del 27-05-1969
Altri titoli: Liebe und Zorn, La contestation, L'indifferenza, Agonia, La sequenza del fiore di carta, L'amore, Discutiamo, discutiamo
Trama: Cinque episodi in chiave simbolica, che, in un modo o nell'altro, alludono alla "condizione umana" della società contemporanea. Vi è un gangster che soccorre un ferito mentre sull'autostrada migliaia di macchine passano senza fermarsi; l'amore impossibile tra due giovani innamorati che appartengono a due razze diverse e si lasciano; l'esame di coscienza di un prelato che in punto di morte si accorge di non aver mai fatto del bene; un dialogo tra un ragazzo che cammina per la strada e il buon Dio che vuol conoscere "i frutti"; una farsa ispirata alle recenti agitazione studentesche. Il film è diretto da cinque registi diversi, che tuttavia si sono posti tutti, tranne Lizzani che ha preferito il cinema tradizionale, su una netta posizione di "avanguardia". Ne è risultata un'opera variamente composita, in cui si può riconoscere un intento simile: la ricerca di un tipo di cinema rinnovato e libero dai consueti legami.

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