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I sette fratelli Cervi (1968)

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I sette fratelli Cervi (1968)



Regia/Director: Gianni Puccini
Soggetto/Subject: Bruno Baratti, Gianni Puccini
Sceneggiatura/Screenplay: Bruno Baratti, Gianni Puccini
Interpreti/Actors: Gian Maria Volonté (Aldo Cervi), Lisa Gastoni (Lucia Sarzi), Carla Gravina (Verina), Riccardo Cucciolla (Celindo Cervi), Gabriella Pallotta (moglie di Agostino), Renzo Montagnani (Ferdinando Cervi), Gino Lavagetto (Antenore Cervi), Aldo Caponi [Don Backy] (Agostino Cervi), Ruggero Miti (Ovidio Cervi), Benjamin Lev (Ettore Cervi), Andrea Checchi (Dante, il "francese"), Rossella Bergamonti (moglie di Antenore), Virgilia Dorval (moglie di Celindo), Elsa Albani (mamma Cenoveffa Cervi), Oleg Jakov (papà Alcide Cervi), Duilio Del Prete (Dante Castellucci), Marco Mariani (gerarca fascista), Massimo Foschi (don Pasquino Borghi), Bobby Rhodes, Antonio Jaja, Alberto Marescalchi, Claudio Trionfi, Bruna Cealti, Giuliana Verde, Jimmy Priebe, Jean Ferrat, Serge Reggiani (Ferrari, I 'antifascista in carcere)
Fotografia/Photography: Mario Montuori
Musica/Music: Carlo Rustichelli
Costumi/Costume Design: Gabriella Pescucci
Scene/Scene Design: Andrea Crisanti
Montaggio/Editing: Amedeo Giomini
Produzione/Production: Centro Film
Distribuzione/Distribution: C.I.D.I.F.
censura: 50883 del 15-02-1968
Trama: Un film storico che finalmente ha trovato la via dello schermo, per narrare la vicenda umana ed eroica di una famiglia patriarcale: padre, madre, sette fratelli, le loro mogli e i figli. I Cervi avevano, e hanno ancora, i superstiti, della terra in quel di Reggio Emilia e furono i primi, nella zona, ad introdurre i moderni metodi di cultura intensiva. Papà Cervi e i suoi figli erano un modello di capacità ed efficienza lavorativa, ed è logico che si scontrassero con il regime che allora imponeva a tutti di pensare allo stesso modo. Prima fu un movimento di idee: riunioni, un circolo di cultura, libri letti e discussi. Poi il lancio di manifestini e il contatto con l'organizzazione clandestina. Si stava correndo con incosciente baldanza verso la tragedia della guerra, e i Cervi il posto dove stare lo avevano già scelto. Tra i partigiani, tra il popolo, aiutati dai preti contadini e quando, scesi nella loro casa, furono tutti presi e uccisi sapevano perché morivano.

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