Serafino (1968)
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Regia/Director: Pietro Germi Soggetto/Subject: Alfredo Giannetti, Tullio Pinelli, Pietro Germi Sceneggiatura/Screenplay: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tullio Pinelli, Pietro Germi, Alfredo Giannetti Interpreti/Actors: Adriano Celentano (Serafino Fiorin), Ottavia Piccolo (Lidia Filicudi), Saro Urzì (suo zio Agenore), Francesca Romana Coluzzi (Asmara Trepaoli, la prostituta), Nazzareno Natale (Silio), Benjamin Lev (Armido), Ermelinda De Felice (aia Armida), Luciana Turina (una zia), Nerina Montagnani (nonna), Gino Santercole (caporale), Amedeo Trilli (I'oste), Giosuè Ippolito (Rocco), Oreste Palella (I'avvocato dell'accusa), Pietro Gerlini (brigadiere), Goffredo Canzano, Nestor Garay, Orlando D'Ubaldo, Gustavo D'Arpe (medico militare), Vittorio Fanfoni, Mara Oscuro, Nazzareno D'Aquilio, Gianni Pulone, Lidia Mancani Fotografia/Photography: Ajace Parolin Musica/Music: Carlo Rustichelli Costumi/Costume Design: Angela Sammaciccia Scene/Scene Design: Carlo Egidi Montaggio/Editing: Sergio Montanari Suono/Sound: Guido Ortensi Produzione/Production: R.P.A. - Registi Produttori Associati, Rizzoli Film, Francoriz Production, Paris Distribuzione/Distribution: Cineriz censura: 52839 del 05-12-1968 Altri titoli: Serafino, ou l'amour aux champs, Serafino, der Schürzenjäger Trama: Nato e cresciuto nell'ombelico d'Italia, Serafino è stracolmo di gioia di vivere, felice della sua condizione di pastore. Donne casarecce, amici ridanciani, vino generoso lo appagano. Quand'ecco che l'insidia delle regole sociali sembra travolgerlo: una cugina sedotta, un'eredità da godere solo a certe condizioni, un parentado corrotto rischiano di mandare in acido il buon formaggio paesano. Ma Serafino resiste e vince: sposa la peccatrice e torna alla natura.
Il primo film a colori di Germi è per il pubblico e dalla parte del pubblico; ma il senso della parabola traspare sempre eloquentissimo. Maestro incontrastato del grottesco, Germi è qui più scatenato che mai. La risata sanamente grassa lascia margine alla riflessione. Collaborano all'esito l'ultima "invenzione" germiana: Celentano attore, e un coro di antagonisti capeggiati dall'insostituibile Urzì in forma strepitosa.
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