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Lo sbarco di Anzio (1968)

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Lo sbarco di Anzio (1968)



Regia/Director: Duilio Coletti
Soggetto/Subject: Romanzo «Anzio» di Vaughan Thomas
Sceneggiatura/Screenplay: Giuseppe Mangione, Harry A. L. Craig
Interpreti/Actors: Robert Mitchum (Dick Ennis), Peter Falk (c.le Rabinoff), Robert Ryan (gen. Carson), Arthur Kennedy (gen. Lesly), Mark Damon (Richardson), Giancarlo Giannini (Cellini), Earl Holliman (serg. Stimler), Venantino Venantini (cap. Burns), Thomas Hunter (Andy), Reni Santoni (Morie), Joey Walsh (Doyle), Elsa Albani (Emilia), Anthony Steel (gen. Marsh), Wayde Preston (col. Hendricks), Annabella Andreoli (Anna), Stefanella Giovannini (Diana), Arthur Franz (gen. Howard), Tonio Selwart (gen. von Mackensen), Wolfgang Preiss (m. Ilo Kesserling), Patrick Magee (gen. Starkey), Marcella Valeri (Assunta), Enzo Turco (Pepe), Elisabeth Thompson (Raffaella), Wolfgang Hillinger (Hans, il cecchino tedesco), Carmen Scarpitta (ragazza napoletana), Dante Maggio (trafficante napoletano), Gianni Di Benedetto, Tiberio Mitri, Vittoria Dal Verme, Giorgia Della Gusta (ragazze napoletane), Gian Luigi Crescenzi
Fotografia/Photography: Giuseppe Rotunno
Musica/Music: Riz Ortolani
Costumi/Costume Design: Ugo Pericoli
Scene/Scene Design: Luigi Scaccianoce
Montaggio/Editing: Alberto Gallitti, Peter Taylor
Suono/Sound: Aldo De Martini
Produzione/Production: Dino De Laurentiis Cinematografica, Columbia, Los Angeles
Distribuzione/Distribution: C.E.I.A.D.
censura: 51473 del 26-04-1968
Altri titoli: Anzio, The Battle for Anzio, La bataille pour Anzio, Schlacht um Anzio
Trama: Una pagina bruciante, per gli Alleati, quella dello sbarco di Anzio, e, per i tedeschi, una delle tante battaglie vinte nel quadro di una guerra perduta. Il generale americano Lesly era probabilmente più adatto a comandare truppe impegnate in una guerra di posizione, e invece eccolo a comandare un colpo di mano, e neanche tanto piccolo (70 mila uomini), che da Anzio avrebbe potuto portare gli alleati a Roma con quasi un anno di anticipo. Quella che doveva essere l'azione di un giaguaro, si ridusse invece ad una immobile balena, per usare le icastiche parole di Churchill. Il film descrive lo sbarco e non usa mezzi termini per condannare la troppo prudente azione del generale Lesly (ora morto), che si addentra solo per cinque chilometri e poi si arresta sebbene non avesse incontrato alcuna resistenza tedesca. Temeva di essere attirato in una trappola, mentre invece Kesserling non aveva nella zona che poche sparse truppe. L'indecisione alleata consente ai tedeschi di organizzarsi e inchiodare per lunghi mesi gli avversari sulla spiaggia. Potranno avanzare solo quando l'intero fronte italiano si muoverà nella primavera del '44.

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