Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968)
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Regia/Director: Ettore Scola Soggetto/Subject: Agenore Incrocci [Age], (Furio) Scarpelli, Ettore Scola Sceneggiatura/Screenplay: Agenore Incrocci [Age], (Furio) Scarpelli, Ettore Scola Interpreti/Actors: Alberto Sordi (editore Fausto Di Salvio), Bernard Blier (rag. Ubaldo Palmarini), Franca Bettoja (Rita, moglie di Franco), Giuliana Lojodice (Marisa Sabatini), Manuel Zarzo (Tomeo), José Maria Mendoza ("Leopardo"), Erika Blanc (Geneviève Etchendieff), Victor André (padre Francesco), Ramiro Duogo (meccanico), Clara Montero (Maria Carmen), Domingo Figueras (Durabal), Roberto De Simone (padre Cerioni), Alfredo Marchetti (col. Zappavigna), Manuel Marques (speaker), Ivo Sebastianelli (Campi Benedetto, il camionista), Edgar Monteiro (Fernando), Claude De Solms (sua moglie), Francesca Romana Coluzzi (invitata al party), Nino Manfredi (Oreste Sabatini detto Titino) Fotografia/Photography: Claudio Cirillo Musica/Music: Armando Trovajoli Costumi/Costume Design: Bruna Parmesan Scene/Scene Design: Gianni Polidori Montaggio/Editing: Franco Arcalli Suono/Sound: Gianni D'Amico, Carlo Diotallevi Produzione/Production: Documento Film Distribuzione/Distribution: Titanus censura: 52889 del 17-12-1968 Altri titoli: Nos héros réussiront-ils à retrouver leur ami mystérieusemen Trama: La casa di un ricco editore (Roll Royce con telefono, segretario sempre al seguito) è sconvolta dalla scomparsa in Africa di un cognato. Seduta stante, di fronte alle cerimonie di moglie e sorella, il "dottò" decide di partire alla ricerca dell'uomo. Lo accompagna il ragioniere-segretario con la solita giacchetta-cravatta-camicia bianca, in più il classico fazzoletto in testa con i quattro nodi. Eccoli nell'Angola portoghese impegnati in un safari fotografico con una guida portoghese dai modi piuttosto bruschi. Le avventure dei due, mica tanto "eroi", sono molteplici e varie, ma non dimenticano l'evoluzione dei tempi e danno anche una dura lezione al portoghese razzista. Finalmente, scartata l'ipotesi della morte fatta credere dallo stesso interessato, ritrovano il cognato che fa lo "stregone" presso una tribù indigena. Il richiamo della civiltà e degli affetti familiari sembrano soggiogare l'uomo, ma per poco. Il desiderio di libertà e il ricordo delle ipocrisie sociali, lo faranno ritornare tra "i poveri negri". |
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