Galileo (1968)
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Regia/Director: Liliana Cavani Soggetto/Subject: Tullio Pinelli, Liliana Cavani Sceneggiatura/Screenplay: Liliana Cavani, Tullio Pinelli Interpreti/Actors: Cyril Cusack (Galileo Galilei), Gigi Ballista (commissario domenicano), Giulio Brogi (Sagredo), Gheorghi Kolaiancev (Giordano Bruno), Nevena Kokanova (Marina), Nikolaj Doicev (cardinale Bellarmino), Gheorghi Cerkelov (Paolo Sarpi), Marcello Turilli [Max Turilli] (Acquapendente, professore di anatomia), Piero Vida (papa Urbano VIII), Miroslav Mindov (altro commissario domenicano), Paolo Graziosi (Lorenzo, Bernini), Lou Castel (padre Charles, un giovane monaco del Vaticano), Mila Dimitrova (madre di Galileo), Maia Dragomanska (figlia di Galileo), Vittorio Duse, Giampiero Frondini (cardinale), Jean Rougeul, Claudio Cassinelli, Antonio Nediani, Sergio Fincato, Dante Cleri, Michali Michallov, Konstantin Dimov, Maria Quasimodo, Anna Maria Gherardi, Raimondo Penne, Nikolai Lizunov, Plamen Ciarov, Liuben Mitrev, Stefan Trancev, Vladimir Davcev, Dinko Dinev, Teofan Chranov, Greta Ganceva Fotografia/Photography: Alfio Contini Musica/Music: Ennio Morricone Costumi/Costume Design: Ezio Frigerio Scene/Scene Design: Ezio Frigerio Montaggio/Editing: Nino Baragli Suono/Sound: Nino Renda Produzione/Production: Fenice Cinematografica, Rizzoli Film, Kinozenter, Sofija Distribuzione/Distribution: Cineriz censura: 52290 del 06-09-1968 Altri titoli: Galileo, Galileo Trama: Un film importante, questo Galileo della nostra ormai famosa "donna-regista", che ha ben meritato alla Mostra di Venezia gli applausi di un pubblico interessato, nello spettacolo cinematografico, non solo alla pura evasione ma anche al discorso impegnato.
Tutti ormai, chi più chi meno, conoscono la travagliata esistenza del grande scienziato, sia perché le storie ne hanno sempre parlato, malgrado tutto, sia perché un illustre autore come Brecht ne ha riproposto a teatro la drammatica avventura. Raccontando i momenti essenziali di questa avventura umana, la Cavani ha però avuto il merito di approfondire, umanizzando al massimo e quindi senza retorica alcuna, la figura del protagonista, lucidissimo come scienziato ma non coerente come uomo fino al punto di subire lo stesso rogo di Bruno per difendere le proprie idee. Le accuse dapprima sottili, poi sempre più pressanti rivolte a Galileo diventano, come il processo finale, spettacolo; e il film accontenta sia lo spettatore avido di sapere che quello in cerca di "suspense".
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