Il padre di famiglia (1967)
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Regia/Director: Nanni Loy Soggetto/Subject: Giorgio Arlorio, Nanni Loy, Ruggero Maccari Sceneggiatura/Screenplay: Nanni Loy, Ruggero Maccari Interpreti/Actors: Nino Manfredi (Marco Floris), Leslie Caron (Paola, sua moglie), Claudine Auger (Adriana), Ugo Tognazzi (Romeo, I'anarchico), Mario Carotenuto (padre di Paola), Evi Maltagliati (Luisa, madre di Marco), Antonella Della Porta (Peppinedda, sorella di Marco), Marisa Solinas (Angela, domestica), Sergio Tofano (Amedeo Floris, padre di Marco), Elsa Vazzoler (Carla, madre di Paola), Giampiero Albertini (Natalino, muratore), Raoul Grassilli (neurologo), Gino Pernice (collega di Marco), Nietta Zocchi (amica della madre di Paola), Paolo Bonacelli (geometra), Rina Franchetti, Valerio Degli Abbati, Giovanni Scratuglia [Ivan G. Scratuglia], Marcella Aleardi (Ghita da ragazza), Aldo Fiorda, Fabio Fiorda, Gianfranco Tamborra, Marcello Tamborra, Roberta Wunderle (Bonaria, altra domestica), Antonella Aleardi (Ghita da bambina) Fotografia/Photography: Armando Nannuzzi Musica/Music: Carlo Rustichelli Costumi/Costume Design: Marcel Escoffier Scene/Scene Design: Carlo Egidi Montaggio/Editing: Franco Fraticelli Suono/Sound: Claudio Maielli, Alberto Bartolomei Produzione/Production: Ultra Film, Marianne Productions, Paris Distribuzione/Distribution: Cinema International Corporation censura: 49858 del 14-09-1967 Altri titoli: Head of the Family, Jeux d'adultes, Familienvater Trama: Vent'anni di vita italiana, dal 1946 ad oggi, visti attraverso la vita familiare di una coppia di architetti. Vi sono gli avvenimenti politici, il lento cambiamento nel modo di vivere, la città che cresce, le nascite e le morti; la tesi che affiora da molti brani della spigliata narrazione è che se l'architetto-marito riesce a lavorare e a conservare una certa indipendenza morale nella professione, lo deve alla moglie, che riesce contemporaneamente a disegnare, tener in piedi la casa, allattare, far quadrare il bilancio. Il vero padre di famiglia è lei, anche se la famiglia è rumorosa, pittoresca, talvolta insopportabile e si rende indispensabile qualche evasione.
E' una tipica pittura d'ambiente italiana, tenuta in bilico tra il serio e il faceto. L'intenzione del regista di fare un discorso serio sulla famiglia e la condizione della moglie è trasparente attraverso le "gags" che portano avanti e vivacizzano l'azione.
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