Johnny, il bastardo (1967)
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Regia/Director: Armando Crispino Soggetto/Subject: Lucio Manlio Battistrada, Armando Crispino Sceneggiatura/Screenplay: Lucio Manlio Battistrada, Armando Crispino Interpreti/Actors: John Richardson (John), Claudio Volonté [Claudio Camaso] (Francisco), Martine Beswick (Antonia), Luisa Della Noce (Sara), Claudio Gora (don Diego), Furio Meniconi (papà Buck), Gia Sandri (Gertrud), Nadia Scarpitta (Linda), Patrizia Valturri (Edith), Thelma Anderson, Loredana Giustini, Margherita Horowitz, Vittorio Manfrino, Mirella Pompili, Piero Vida, Glauco Onorato (Morenillo), Gordon Mitchell (Danita) Fotografia/Photography: Sante Achilli Musica/Music: Nico Fidenco Costumi/Costume Design: Rosalba Menichelli Scene/Scene Design: Franco Cuppini Montaggio/Editing: Franco Fraticelli Suono/Sound: Guido Ortensi Produzione/Production: Compagnia Cinematografica Hercules Distribuzione/Distribution: Titanus censura: 49840 del 12-09-1967 Altri titoli: John il bastardo, Johnny le batard Trama: Avevamo visto la trasposizione in chiave western dell'immortale vicenda di Amleto ed ecco puntualmente seguire il mito di Don Giovanni. Questo John, bastardo, figlio illegittimo di Don Diego Tenorio, ha ereditato dal celebre seduttore di Siviglia l'arte di piacere alle donne e una certa predisposizione al duello; ma siamo nel West, la pistola ha sostituito la spada, i sentimenti sono più accesi: John aspira soprattutto ad uccidere il padre, il fratellastro e a possedere Antonia, la bella cognata.
Seguito e assistito dal fido Morenillo - incarnazione modernizzata di Leporello - John riesce a realizzare il suo piano, ma viene raggiunto dalla vendetta di due donne, da lui sedotte durante il viaggio verso il Messico. Un sicario lo farà morire schiacciato sotto la statua di un Santo, aggiornata edizione del famoso "convitato di pietra".
Era prevedibile che il cinema western italiano pescasse nuovamente nelle storie classiche; questa volta ha approfittato dell'occasione per introdurre qualche elemento erotico che, altrimenti, il genere ritiene di dover escludere a vantaggio delle sparatorie e dei molti morti.
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