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Faccia a faccia (1967)

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Faccia a faccia (1967)



Regia/Director: Sergio Sollima
Soggetto/Subject: Sergio Sollima
Sceneggiatura/Screenplay: Sergio Sollima, Sergio Donati
Interpreti/Actors: Gian Maria Volonté (Brett Fletcher), Tomas Milian (Solomon Beauregard Bennett), William Berger (Charlie Siringo), Jolanda Modio (Maria), Gianni Rizzo (mr. Williams), Carole André (Cathy), Angel Del Pozo (Maximilian De Winton), Aldo Sanbrell (Zachary), Giovanni Pazzafini [Nello Pazzafini] (Vance), José Torres (Aaroln), Federico Boido [Rick Boyd] (sceriffo di Purgatory City), Guy Heron (sceriffo giovane), Linda Veras (Annie), Antonio Casas (Taylor), Francisco Braña [Frank Braña] (Jason), Rossella D'Aquino (cameriera dell'hotel), Giovanni Scratuglia [Ivan G. Scratuglia], Lydia Alfonsi (Belle De Winton), Calisto Calisti (sceriffo di Willow Creek), Antonella Della Porta (Elizabeth), John Karlsen (preside), Alfonso Rojas, Juan Cazalilla
Fotografia/Photography: Rafael Pacheco, Emilio Foriscot
Musica/Music: Ennio Morricone
Costumi/Costume Design: Carlo Simi
Scene/Scene Design: Carlo Simi
Montaggio/Editing: Eugenio Alabiso
Suono/Sound: Elio Pacella
Produzione/Production: P.E.A. - Produzioni Europee Associate di Grimaldi Maria Rosa, Arturo González P.C., Madrid
Distribuzione/Distribution: P.E.A.
censura: 50297 del 21-11-1967
Altri titoli: Cara a cara (Un hombre y un revolver), Face to Face, Le dernier face à face, Von Angesicht zu Angesicht
Trama: Travolto da avvenimenti più grandi di lui, un professore di Boston in convalescenza nel Texas, si trova a far parte di una banda di fuorilegge. Dapprima spettatore delle imprese del "branco selvaggio", ne diviene a poco a poco il cervello, acquista autorità, organizza colpi di mano. Quando il capo viene catturato, ne prende il posto, imponendosi con la violenza ed il terrore. Sconfitto dai "vigilantes" inviati dai banchieri e dai proprietari di bestiame, viene ucciso dall'autentico capobandito, cui un generoso agente federale ha regalato la vita e la libertà. In un film aspro e privo di facili concessioni, Sollima propone il personaggio dell'intellettuale che scopre la violenza e il modo di servirsene. Lo contrappone alla figura del fuorilegge popolare, istintivo e generoso, che si perde per un momento di tenerezza oppure uccide ridendo. Il film ha largo respiro ed esce dalla consueta norma dei western italiani, sia per il soggetto che per la realizzazione.

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