Totò, Peppino e... la dolce vita (1961)
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Regia/Director: Sergio Corbucci Soggetto/Subject: Stefano Vanzina [Steno], Lucio Fulci Sceneggiatura/Screenplay: Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi, Mario Guerra Interpreti/Actors: Totò (Antonio Barbaeene), Peppino De Filippo (suo cugino Peppino), Tania Beryl (Alice), Francesco Mulè (Guglielmo detto Gugo), Gloria Paul (Patrizia), Rosalba Neri (Magda, amante di Gugo), Antonio Pierfederici (Oscar, il drogato), Peppino De Martino (ministro), Daniele Vargas (marchese Daniele Augusto Maria Fortebraccio Pitone), Giò Stajano (un omosessuale), Mara Berni (Elena, moglie di Cugo), Dina Perbellini (Luisa Ciovanna), Gianearlo Zarfati (piccolo Renato), Irene Aloisi (baronessa Renata Francesca), Franco Rossellini (Franco), Jaequeline Pierreux (Jacqueline, la padrona di casa), Alex Clement, Gianfranco Piacentini (Coriolano), Carlo Di Maggio, Mario Castellani (presidente), Mimmo Poli (un ladruncolo), Mario De Simone (un paesano), Sergio Corbucci (signore che aspetta al telefono pubblico), complesso The Flippers Fotografia/Photography: Alvaro Mancori Musica/Music: Armando Trovajoli Costumi/Costume Design: Maria Baroni Scene/Scene Design: Piero Filippone Montaggio/Editing: Renato Cinquini Suono/Sound: Kurt Doubrawsky, Mario Amari Produzione/Production: M.B. Film, Cinematografica RI.RE. Distribuzione/Distribution: Cineriz censura: 34046 del 23-02-1961 Altri titoli: Toto, Peppino und das süsse Leben Trama: Antonio Barbacane vive in un piccolo paese del meridione. Forte della sua qualità di presidente del Sindacato Posteggiatori Abusivi, viene inviato a Roma dai suoi concittadini affinché riesca, in qualsiasi modo, a far si che la progettata, grande autostrada passi nelle vicinanze del piccolo centro meridionale. Antonio, a cui i paesani hanno dato anche un bel po' di denaro, parte ma ben presto di lui non si hanno più notizie. Allora, viene inviato nella Capitale anche il segretario comunale, Peppino, cugino di Antonio, affinché lo rintracci. In effetti Peppino riesce a trovare Antonio, il quale anziché perorare la causa del paese presso ministeri ed uffici affini, fa il posteggiatore abusivo a Via Veneto e si gode la bella vita romana. Anche Peppino si immerge nei divertimenti romani e i due cugini ne combinano di tutti i colori. Una sera conoscono due straniere, insieme alle quali si ubriacano e addirittura spargono a piene mani la cocaina contenuta in un barattolo che essi ingenuamente credono pieno di borotalco. Sempre più lanciati alla scoperta dei divertimenti proibiti della dolce vita romana, Antonio e Peppino partecipano ad una sfrenata orgia in un castello. Ma dal remoto paesello giunge un vegliardo parente, che constatato il degrado raggiunto da Antonio e Peppino, li rispedisce seduta stante a casa. Viceversa lui si trattiene a Roma per "studiare la situazione".
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