Orazi e Curiazi (1961)
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Regia/Director: Ferdinando Baldi, Terence Young Soggetto/Subject: Luciano Vincenzoni Sceneggiatura/Screenplay: Carlo Lizzani, Ennio De Concini, Giuliano Montaldo Interpreti/Actors: Alan Ladd (Orazio), Franca Bettoja (Marzia), Franco Fabrizi (Curiazio), Robert Keith (Tullo Ostilio, re di Roma), Jacqueline Derval (Orazia), Luciano Marin (Elio), Andrea Aureli (Mezio Fufezio, re di Alba), Mino Doro (Caio, padre degli Orazi), Osvaldo Ruggeri (Cuilio, terzo guerriero Curiazio), Piero Palermini (Nevio, secondo guerriero Curiazio), Umberto Raho (gran sacerdore di Roma), Alfredo Varelli (Sabino), Alana Ladd (Scilla), Nando Angelini (soldato di Alba), Franca Pasut (ninfa Egeria), Violette Marceau (ragazza tiburtina), Evi Marandi (schiava degli Etruschi), Jacques Sernas (Marco) Fotografia/Photography: Amerigo Gengarelli Musica/Music: Angelo Francesco Lavagnino Costumi/Costume Design: Mario Giorsi Scene/Scene Design: Giulio Bongini Montaggio/Editing: Renzo Lucidi Suono/Sound: Luigi Puri, Leopoldo Rosi Produzione/Production: Lux Film, Tiberia Film (1959) Distribuzione/Distribution: Cinema International Corporation censura: 35688 del 28-09-1961 Altri titoli: Duel of Champions, Duel of Champions, Les horaces et les Curiaces, Die verlorene Legion Trama: Mentre infuria la guerra tra i Romani e gli Albani, il patrizio romano Orazio cerca di giungere in aiuto dei suoi, alla testa della quarta legione, ma cade vittima di un'imboscata degli Etruschi. Dopo esser stato costretto a combattere nell'arena contro un branco di lupi affamati, Orazio, aiutato da Scilla, una prigioniera egiziana, riesce a fuggire. Intanto al campo romano giunge la notizia dell'annientamento della quarta legione e del codardo abbandono dei suoi soldati da parte di Orazio. Credendolo morto, la sua fidanzata Marzia si promette al fratello di lui, Marco. La guerra, intanto, ormai lunga e sfibrante, prosegue senza prospettive di risoluzione. Il re di Roma, Tullo Ostilio, e quello di Albalonga, Mezio Fufezio, ispirati dall'indovina Egeria, si accordano affinché il conflitto si risolva in un combattimento tra tre guerrieri romani contro tre albani. Alla vigilia del duello, ecco che fa la sua ricomparsa a Roma Orazio. Il patrizio, irato per le accuse di vigliaccheria, dapprima si rifiuta sdegnato di affiancare i fratelli nel combattimento, ma poi cede alla ragion di Stato. Sono così i tre fratelli Marco, Elio e Orazio, della gens Orazia, a sfidare gli Albani, rappresentati dai fratelli Curiazi. Il combattimento vede inizialmente prevalere quest'ultimi, che uccidono Elio e Marco; tuttavia Orazio riesce con astuzia ad uccidere i tre Curiazi, regalando la vittoria a Roma. Nella gioia generale dei Romani, stride il dolore di Orazia, la sorella di Orazio, per la morte di Curiazio, che lei confessa pubblicamente di aver amato. Disperata, la donna si uccide. Grande è lo strazio di Orazio, che rinuncia al trionfo e s'allontana da Roma, accompagnato dalla ritrovata Marzia.
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