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I masnadieri (1961)

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I masnadieri (1961)



Regia/Director: Mario Bonnard
Soggetto/Subject: Nino Minutolo
Sceneggiatura/Screenplay: Nino Minutolo, Mario Bonnard
Interpreti/Actors: Daniela Rocca (AIba di Portoreale), Antonio Cifariello (Leonetto Ardenghi), Salvo Randone (cardinale Montalto, poi papa Sisto V), Yvonne Sanson (Olimpia Gonzales), Livio Lorenzon (Fabrizio Frangipane, duca di Bolsena), Debra Paget (Esmeralda), Aldo Bufi Landi, Gianni Solaro, Giulio Donnini (astrologo), Leopoldo Valentini (Foglietta), Mino Doro (Oriello), Nerio Bernardi (cardinale Medici), José Torres (menestrello), Franco Ressel (Grillo), Consalvo Dell'Arti (padre priore), Renato Chiantoni (popolano presente all'esecuzione), Mario Passante, Tony Di Mitri (masnadiero), Ignazio Balsamo (popolano), Roberto Paoletti (Mondragone), Ettore Ribotta (Mastino), Fernando Baldoni, Folco Lulli (fra' Silenzio), Liana Del Balzo (Acilia), Eduardo Passarelli (uomo con l'occhio pesto), Anna Campori (sua moglie), Alberto Plebani (principe di Portoreale), Maria Tedeschi (nobil donna al ballo), Ugo Tocci, Guido Di Salvo
Fotografia/Photography: Marco Scarpelli
Musica/Music: Giulio Bonnard
Scene/Scene Design: Amedeo Mellone
Montaggio/Editing: Nella Nannuzzi
Suono/Sound: Guido Nardone
Produzione/Production: Leda Film
Distribuzione/Distribution: Indipendenti Regionali
censura: 35024 del 27-06-1961
Altri titoli: Der Mönch und die Gefangene
Trama: Nel 1585, alla morte di papa Gregorio XIII, Fabrizio Frangipane duca di Bolsena fa arrestare il principe di Portoreale, suo rivale nella successione al soglio pontificio, e ne fa poi rapire la figlia Alba. Nel tentativo di soccorrere i due, fra' Silenzio ed il nobile senese Leonetto Ardenghi vengono imprigionati a loro volta nelle segrete del castello del duca. Per loro fortuna un gruppo di masnadieri decide di aiutarli: i due uomini vengono così liberati, fuggono dal carcere e riescono a liberare anche la principessa Alba. Fra' Silenzio e Leonetto la scortano Roma, al sicuro in un convento. Il duca ne viene informato e, dovendo fare i conti con un editto emanato dal nuovo papa, Sisto V, che proibisce l'uso delle armi pena la morte, architetta uno stratagemma per impadronirsi nuovamente di Alba: si reca da lei in convento e le promette di liberare il padre, se ella accetta di sposarlo. Per amore filiale, la principessa si rassegna ad accettare il ricatto. Ma il prode Leonetto, venuto a sapere del turpe patto imposto alla ragazza, assale con i suoi uomini il castello: uccide il duca e libera Alba. Ma qualcuno ha tradito Ardenghi, avvertendo le guardie papali: il cavaliere, colto in flagrante con le armi in pugno, viene arrestato e, in virtù dell'editto papale, condannato a morte. Il papa, venuto a conoscenza delle losche trame del perfido duca e del valore del giovane nobile, gli concede la grazia proprio mentre è sul punto di essere impiccato. Libero, Leonetto si ricongiunge con Alba e la sposa.

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