Cinque ore in contanti (1961)
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Regia/Director: Mario Zampi Soggetto/Subject: Hans Wilhelm Sceneggiatura/Screenplay: Hans Wilhelm Interpreti/Actors: Ernie Kovacs (Aldo Bondi), Cyd Charisse (baronessa Sandra di Montetorre), George Sanders (Bing), Kay Hammond (Martha), Clelia Matania (Rosalia), John Le Mesurier (dott. Alfieri, direttore manicomio), Dennis Price (Raphael), Georgina Cookson (Mirella, amica Rosalia), Gordon Phillott (primo vecchio monaco), Marianne Stone, Vittorio Caprioli (Gabriele), Francesco Coop [Franco Coop] (frate Geronimo), Riccardo Garrone (Alfredo), Arnoldo Foà (Enrico), Francesco Mulè, Aldo Silvani, Franco Volpi, Riccardo Billi, Tino Erler, Maya Fabio, Enrico Salvatore, Luigi Tiano, Avice Landone Fotografia/Photography: Fulvio Testi, Christopher Challis Musica/Music: Stanley Black, Michele Galdieri Costumi/Costume Design: Annalisa Nasalli Rocca Scene/Scene Design: Franco Fontana [Franco Fontana Arnaldi], Ivan King Montaggio/Editing: Alberto Gallitti, Bill Lewthwaite Suono/Sound: Bruno Moreal, Cyril Swerb Produzione/Production: Avers Film - Cinematografica Internazionale, Anglofilm, London Distribuzione/Distribution: Warner Bros. censura: 34107 del 03-03-1961 Altri titoli: Five Golden Hours, Schöne Witwen sind gefährlich Trama: Aldo Bondi, impiegato di un'agenzia di pompe funebri, si serve del proprio lavoro per circuire le danarose clienti rimaste vedove. Quando incappa però nella vedova del barone Roberto, la bella ed astuta baronessa Sandra, i ruoli si ribaltano: è Aldo ad innamorarsi della donna, la quale, mai sazia di danaro, s'impossessa dei quattrini accumulati dall'uomo a spese delle precedenti ingenue clienti e sparisce. Tre delle precedenti truffate si rifanno vive reclamando il maltolto ed Aldo non esita a progettare un triplice, macchinoso omicidio che gli dovrebbe fruttare una triplice eredità. Ma il piano fallisce, perché Aldo all'ultimo momento si pente, e per evitare il carcere l'uomo si finge pazzo. In manicomio Aldo viene raggiunto dalla notizia di una vera eredità e rinsavisce miracolosamente. Libero e ricco, l'uomo ha nostalgia del suo lavoro. Acquista così la ditta di pompe funebri dove aveva lavorato per tanti anni. Come per magia, riappare la bella baronessa Sandra. Aldo cede alla debolezza, fatale, di sposarla e di nominarla sua socia: poco tempo dopo, infatti, la ditta cambia ancora denominazione e viene intestata al nome della "vedova Bondi".
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