Il vigile (1960)
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Regia/Director: Luigi Zampa Soggetto/Subject: Rodolfo Sonego Sceneggiatura/Screenplay: Rodolfo Sonego, Luigi Zampa, Ugo Guerra Interpreti/Actors: Alberto Sordi (Otello Celletti), Vittorio De Sica (sindaco), Mara Berni (Luisa}, Marisa Meriini (Amalia Celletti), Nando Bruno (Nando), Riccardo Garrone (tenente dei vigili), Mario Riva (se stesso), Franco Di Trocchio (Remo, figlio di Otello), Carlo Pisacane (padre di Otello), Mario Scaccia (avvocato difesa), Nerio Bernardi (monsignor Olivieri), Vincenzo Taiarico (oratore monarchico), Fausto Guerzoni (pretore), Piera Arico (Assunta), Rossana Canghiari (segr. del sindaco), Mario Passante (comm. Marinetti), Lilli Cerasoli (contessina), Rosita Pisano (Lisa), Luigi Leoni (un operaio), Edda Ferronao (Filomena), Gianni Solaro (comandante dei vigili), Fanfulla (Barlocco), Giulio Calì (un pastore), Sylva Koscina (se stessa), Lia Zoppelli (moglie del sindaco) Fotografia/Photography: Leonida Barboni Musica/Music: Piero Umiliani Costumi/Costume Design: Vera Marzot Scene/Scene Design: Flavio Mogherini Montaggio/Editing: Otello Colangeli Suono/Sound: Biagio Fiorelli, Raffaele Del Monte Produzione/Production: Royal Film Distribuzione/Distribution: Cineriz censura: 32784 del 21-10-1960 Altri titoli: El alcade, el guardia... y la jirafita Trama: Otello Celletti è un disoccupato che vive in un piccolo centro vicino Roma con la moglie Amalia ed il figlio Remo. Quando questi salva il figlio di un assessore comunale dai gorghi del fiume, il coraggioso gesto frutta ad Otello una raccomandazione presso il Sindaco che lo fa assumere come vigile urbano motociclista. Il primo giorno di servizio Otello è seguito, come se debuttasse sul palcoscenico, dall'intera famiglia: la moglie Amalia, il suocero Nando, il figlio Remo ed il papà. Inguainato nella divisa, con gli stivaloni di pelle scricchiolanti, l'ex disoccupato Otello si sente finalmente qualcuno. Ma non combina altro che guai. E un giorno, mentre fa servizio sulla strada statale, ferma la macchina della famosa attrice Sylva Koscina: anziché multarla per non avere il triangolo a bordo, il vigile scorta la bella e famosa attrice in una passeggiata, declamandole intanto dei versi. La sera, apparendo in una trasmissione televisiva, l'attrice ringrazia pubblicamente per il trattamento riservatole Otello Celletti. Il quale, sulla bocca di tutti in paese, viene subito richiamato dal comandante dei vigili ed addirittura dal Sindaco ad un comportamento imparziale. Il vigile interpreta talmente alla lettera i suoi doveri che diventa intransigente con tutti ed addirittura multa senza esitazione il Sindaco stesso, sfrecciato con la macchina in un punto particolarmente pericoloso ad una velocità non consentita. Orgoglioso del suo comportamento, Celletti crede di ottenere un elogio: viene invece sollevato dall'incarico. Non solo, i suoi congiunti vengono incriminati con diverse motivazioni. Al processo, Celletti ammette obtorto collo di essersi sbagliato e che la macchina multata non era quella del Sindaco, al quale presenta le sue scuse. Viene così reintegrato nel lavoro. Tornato vigile, Otello applica rigorosamente i dettami del codice della strada, ma chiude un occhio col Sindaco che commette la stessa infrazione, sfrecciando a velocità eccessiva nello stesso pericolosissimo tratto di strada: il vigile fa finta di niente, ma questa volta il Sindaco finisce giù per la scarpata.
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