Il mulino delle donne di pietra (1960)
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Regia/Director: Giorgio Ferroni Soggetto/Subject: Giorgio Ferroni, Remigio Del Grosso, Da «I racconti fiamminghi» Sceneggiatura/Screenplay: Remigio Del Grosso, Ugo Liberatore, Giorgio Stegani, Giorgio Ferroni Interpreti/Actors: Pierre Brice (Hans von Harnem), Scilla Gabel (Helfi Wahl), Wolfgang Preiss (dr. Bohlem), Dany Carrel (Liselotte Kornheim), Liana Orfei (Annelore), Marco Guglielmi (Ralph), Olga Solbelli (Selma), Herbert Bohem (Gregorius Wahl), Alberto Archetti (Conrad, il servo) Fotografia/Photography: Pier Ludovico Pavoni Musica/Music: Carlo Innocenzi Scene/Scene Design: Arrigo Equini Montaggio/Editing: Antonietta Zita Suono/Sound: Umberto Picistrelli Produzione/Production: Explorer Film '58, Faro Film, Wanguard Film, C.E.C. - Comptoir d'Expansion Cinématographique, Paris Distribuzione/Distribution: Indipendenti Regionali censura: 32613 del 20-08-1960 Altri titoli: Horror of the Stone Women, Mill of the Stone Women, The Horrible Mill Women, Le moulin des supplices, Drops of Blood, Die Mühle der versteinerten Frauen Trama: In Olanda, Hans von Harnem, un giovane studioso incaricato di raccogliere dati per un'opera sull'arte popolare olandese, conosce Gregorius Wahl, famoso scultore e docente all'Accademia di Amsterdam. L'artista ha studio e abitazione in un grande mulino del Settecento, con cui ha realizzato un gigantesco carillon decorato con delle statue a grandezza naturale che raffigurano, in una danza macabra, eroine del passato. Hans fa la conoscenza della figlia di Wahl, Helfi, la quale muore improvvisamente poche notti dopo. Hans prima fugge spaventato, poi ritorna nella villa dove nota con sorpresa che non solo tutto è tranquillo, ma che Helfi è viva e vegeta. Hans crede di avere un'allucinazione, lo stesso Wahl lo tratta come se fosse schizofrenico e lo allontana. Ancora sconvolto, Hans fa la conoscenza di Raab e di Liselotte, quest'ultima un'allieva dello scultore. Quando la giovane scompare, Hans fa ritorno ancora una volta nel vecchio mulino, questa volta accompagnato da Raab. I due giovani fanno così una macabra scoperta: quelle che sembrano statue sono in realtà i corpi senza vita e pietrificati di ragazze rapite, dalle quali il dottor Bohlem, innamorato di Helfi, su incarico di Wahl trae il sangue per tenere in vita la figlia, affetta da un male incurabile. Con l'aiuto di Raab, Hans riesce a salvare la vittima designata Liselotte e dà fuoco al mulino: nelle fiamme muoiono il dottor Bohmel e Gregorius Wahl, quest'ultimo abbracciato al cadavere della figlia Helfi, mentre il macabro carillon si mette in moto e le figure in fiamme danzano per l'ultima volta la loro danse macabre.
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