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Tre storie proibite (1952)

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Tre storie proibite (1952)



Regia/Director: Augusto Genina
Soggetto/Subject: Vitaliano Brancati, Augusto Genina, Sandro De Feo, Ivo Perilli, Sandro De Feo, Ivo Perilli
Sceneggiatura/Screenplay: Augusto Genina
Interpreti/Actors: Lia Amanda (Renata), Antonella Lualdi (Anna Maria), Eleonora Rossi Drago (Gianna Aragona), Edda Soligo (infermiera ospedale), Isa Pola (signora Paola, madre di Renata), Isa Querio (Maddalena, madre di Anna Maria), Marcella Rovena (madre di Gianna), Giovanna Galletti, Bruno Vecchio (padre di Renata), Mariolina Bovo (Mimma), Gino Cervi (prof. Aragona, padre di Gianna), Marisa Fimiani, Anita Angius (Renata bambina), Enrico Luzi (Tommaso Turella), Frank Latimore (Walter), Laura Tiberti, Gabriele Ferzetti (Mario), Salvo Libassi (signore siciliano), Vincenzo Sansoni (fruttivendolo), Umberto Aquilino, Giulio Stival (comm. Borsani), Charles Fawcett (Mottaroni), Giovanna Cigoli (Giacinta), Mary Jokam, Roberto Risso (Bernardo), Alberto Plebani (Riganti), Richard McNamara (Roberto Donati), Nadia D'Achille, Barbara Berg (Marisa), Nino Cavalieri (Miozzi), V. Bolognese (medico), Francesca Uberti, Luciana Vedovelli (Giulia), Bruno Baschiera (Michelotti), Renata Campanati, Giuseppe Varni (chirurgo ospedale), Franca Gandolfi (ballerina dancing), Alfredo Russo (insegnante), Sonia Marinelli, Franco Marturano (avv. Giorgio), Emilia Giacometti, Luigi Erminio D'Olivo (signore sul treno), Rudy Solinas, Maria Pia Spini (dama patronessa)
Fotografia/Photography: Aldo Graziati [G.R. Aldo]
Musica/Music: Antonio Veretti
Montaggio/Editing: Giancarlo Cappelli
Suono/Sound: Vittorio Trentino, Raffaele Del Monte
Produzione/Production: Electra Compagnia Cinematografica (1951)
Distribuzione/Distribution: Warner Bros.
censura: 11726 del 23-04-1952
Altri titoli: Three Forbidden Stories, Hemmungslos - drei verbotene Geschichten, Primo episodio, Secondo episodio, Terzo episodio
Trama: 1° ep. Renata 2° ep. Anna Maria 3° ep. Gianna Tre giovani donne, Renata, Anna Maria e Gianna, in coda davanti ad un ufficio in cerca di lavoro, rimangono ferite insieme ad altre nel crollo di una scala. Si ritrovano l'una accanto all'altra in ospedale, nella stessa corsia. Ognuna di esse ha una difficile storia personale alle spalle. All'età di undici anni, Renata era stata violentata da un amico del padre. Il ricordo di quell'episodio ha segnato profondamente la sua giovinezza: Renata ha cercato di reagire dedicandosi con passione e successo allo studio, poi ha trovato l'amore ma non ha avuto la fiducia necessaria ad andare avanti, infine ha cercato l'indipendenza nel lavoro. Anna Maria, orfana di padre, rimasta con la madre Maddalena, è stata ben presto costretta a lavorare per tirare avanti. Ha sposato un giovane molto ricco ma immorale e, delusa, ha cercato di rifarsi una vita. Gianna, figlia del noto professor Aragona, cresciuta in una famiglia benestante, era stata promessa all'assistente universitario del padre, ma si era innamorata di Walter, un giovane che l'aveva iniziata all'uso della droga. Renata e Anna Maria sono fuori pericolo, mentre le condizioni di Gianna sono gravissime: accoglierà la morte come una liberazione.

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